L’Osservatorio di Bioetica di Siena esprime il suo più profondo sdegno per il disprezzo che sta manifestando la maggioranza governativa in Parlamento nei confronti del Paese, avendo deciso di avviare il dibattitto sulla discussione del DDL ZAN sulla omotransfobia, nonostante l’evidente stato di emergenza sanitaria, economica e sociale in cui è piombata l’Italia da alcune settimane. Aver aggiunto al testo del DDL anche il contrasto alla misoginia e alle discriminazioni per disabilità, è soltanto una penosa foglia di fico, peraltro non richiesta né dalle organizzazioni femministe né da quelle di tutela dei diritti dei disabili. Così come risultano ancora più offensive le nuove “definizioni” dei termini “sesso”, “genere”, “orientamento sessuale” e “identità di genere” introdotte nel testo laddove vengono usate locuzioni quali “identificazione percepita e manifestata di sé” oppure “manifestazione esteriore di una persona conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso”. Si tratta di terminologie che semmai aumentano il disorientamento del cittadino di fronte da una sua presunta condotta che può costagli fino a 6 anni e mezzo di carcere. Quali sono mai le aspettative sociali connesse al sesso?Occorre che il Parlamento abbia un sussulto di dignità, metta definitivamente in soffitta questi ridicoli tentativi di mettere il bavaglio alla libertà di pensiero e si dedichi finalmente ai problemi veri del Paese. La situazione in cui ci troviamo oggi, infatti, attesta drammaticamente il fatto che finora il Parlamento non l’abbia fatto.

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