Da qualche giorno vediamo affissi sulle strade della nostra città alcuni manifesti realizzati dall’UAAR che magnificano l’efficacia dell’aborto farmacologico, definendolo “una scoperta meravigliosa per la salute della donna”.

Nel sottolineare che dal nostro punto di vista ogni aborto è e resta l’inaccettabile soppressione di un essere umano innocente e che la madre deve essere aiutata con ogni mezzo per “rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza” (articolo 5 della Legge 194/78), desideriamo qui riportare alcuni elementi fattuali che dovrebbero far venire più di un dubbio a coloro che definiscono “scoperta meravigliosa” l’aborto farmacologico.

Infatti:- Le recenti disposizioni del Ministero della Salute prevedono che la donna possa vivere l’esperienza della morte ed espulsione del feto in casa, senza quindi la presenza di una assistenza medica che spesso in realtà si rende necessaria (l’aborto chimico infatti presenta un 5% di insuccesso della procedura con conseguente necessità di intervento chirurgico)- La RU486, secondo una ormai vasta letteratura, presenta rischi per la salute della donna e non rari episodi mortali (l’ultimo caso pochi giorni fa in Argentina)CI sarebbero quindi tutti gli estremi affinché le donne possano trovare elementi forte di preoccupazione circa la tutela della loro salute. Il problema vero infatti è che oggi in Italia la RU486 viene somministrata allo scopo di sopprimere chimicamente una vita umana consentendo che la donna debba vivere questa esperienza drammatica a casa, senza assistenza medica e rischiando sulla sua pelle tutte le eventuali conseguenze psicologiche e fisiche connesse.

Ma tutto questo l’UAAR non lo dice e che ciò venga presentato come una “scoperta meravigliosa” ci lascia davvero stupiti e disorientati.